In seguito ad un periodo bellicoso, Dante Alighieri citò Senigallia persino nel XVI canto del Paradiso tra le “città che termine hanno”, ma questa, pur rimanendo in stato di abbandono per lunghi anni, risorse nella seconda metà del XV secolo per opera di Sigismondo Malatesta e successivamente di Giovanni della Rovere.
In quegli anni di ricostruzione, vennero ripristinate le mura di cinta e la Rocca Roveresca oggi sede di mostre d’arte e di iniziative culturali; a ridosso si trova la Piazza del Duca delimitata dal Palazzo Ducale ed il Palazzetto Baviera, entrambi con interni straordinariamente decorati, ed al centro della grande Piazza del Duca la Fontana dei Leoni.
A pochi metri di distanza troviamo uno scenario diverso, di epoca neoclassica, propriamente rappresentata dall’imponente Foro Annonario, un emiciclo con un portico di 24 colonne in stile dorico, recentemente restaurato, che oggi ospita il quotidiano caratteristico “mercato delle erbe” e del pesce e altre variopinte botteghe alimentari. Accanto al foro la storica Palazzina dei Macelli raggiungibile da una stretta e corta via che prende il suo nome.
Collegata a Piazza del Duca dalla stretta Via dei Commercianti, si affaccia Piazza Simoncelli, l’antico ghetto ebraico scenografia di un altro episodio della storia di Senigallia. Proseguendo per il Corso II Giugno, ricco di negozi e caffè, si raggiunge Piazza Roma impreziosita dalla Fontana del Nettuno; nella stessa piazza sorge il Seicentesco Palazzo del Governo sede del Municipio.
Subito dietro al Palazzo del Comune è situato il Palazzo Mastai Ferretti che custodisce preziosi cimeli di Papa Pio IX, nativo di Senigallia.
Parallelamente alla riva destra del lungofiume Misa, si percorrono i Portici Ercolani, una suggestiva sequenza di centoventisei arcate in pietra d’Istria con uno stile austero che ricorda l’etrusco. I portici ci ricordano la Fiera Franca che per 500 anni, dal ‘300 alla metà dell’800, animò la vita commerciale della città e le garantì il porto franco e ricchi traffici dal Mediterraneo, Oriente e nord Europa.
Oggi, il ricordo degli scambi di merce, è celebrato ogni anno alla fine di Agosto con un evento sempre attesissimo che prende il nome di Fiera di S.Agostino.
Risalendo Corso II Giugno spicca la moderna struttura architettonica del Teatro La Fenice il cui restauro ha dato luogo alla scoperta di importanti reperti di età romana custoditi nell’apposita Area Archeologica.
Dalla parte opposta, attraversando il ponte sul fiume, è tornata a rifiorire l’alberata Via Carducci delimitata dalla monumentale Porta Lambertina costruita in onore di Benedetto XIV, un piacevole proseguo della passeggiata del corso principale.