Moreno Cedroni è nato qui, di fronte a questo mare e poco lontano dalla campagna. E’ rimasto vicino alla sua terra dedicandosi alla ricerca di espressioni che ne esaltino i sapori, che riportino le sensazioni del mare che lo accompagnano da sempre.
Da bambino passava molto tempo in cucina ad ammirare la bravura della mamma e appena possibile andava al mare per cannelli o per la pesca con la tratta. La sua cucina è di carattere, ama superare i limiti perché crede negli obiettivi che si è prefissato. Talvolta il suo menu è un po’ più avanti dei tempi e del commensale, ma Moreno è sempre più attento al biologico e al biodinamico, apprezza la moderna sensibilità per lo star bene.
Il suo ristorante La Madonnina del Pescatore è decisamente da provare per confermare quanto detto, e da vedere per la modernità degli interni, per la struttura dalle ampie vetrate, ma anche per le attrezzature e tecniche di ristorazione assolutamente innovative. La vicinanza del mare, la discreta lontananza dal centro cittadino, la luce che attraversa le vetrate del suo luogo creativo,come un’energia infinita che induce all’operosità, facilitano la ricerca e il connubio di ingredienti insoliti.
L’ambiente è coerente alla cucina: trasparente, complesso, attuale orientato all’anticipare nuove tendenze.
Moreno è considerato un dissacratore, un artista in continua sperimentazione, ed è proprio questo il segreto di tanta intraprendenza. Ma il Principe del pesce crudo è uno che nella tradizione ci crede, tanto che nella sua Salumeria di Pesce, Anikò, vende boccette con la colatura d’alici e scatolette di seppie con piselli.
Sulla cucina del pesce ha opinioni precise: “Cucinare è facile, ma si deve saper usare bene il coltello al mattino, quando si lavorano i cibi, e saper leggere il termometro quando si cucina o si compone il piatto. Il pesce crudo deve essere condito e preparato per essere apprezzato da tutti; che cuocia o meno, il cuoco deve saper dare un equilibrio. Inoltre il pesce si serve pulito, sfilettato, perché i tempi son cambiati, la gente ha fretta, non vuole far fatica”.
Sua moglie Mariella, che segue la parte organizzativa e coordina una squadra complessa, una piccola azienda di 25 persone con attività variegate, si rende conto che la nuova frontiera delle specialità in scatola allunga nel tempo e nello spazio i frutti del loro lavoro.
I sughi di pesce e verdure, le marmellate cotte poco perché mantengano il colore della frutta, portano nel mondo il loro modo di vivere e d’intendere i piccoli piaceri.